Piede cavo, come diminuire il fastidioso dolore legato a questo difetto. A partire dalle scarpe. Vediamo alcune soluzioni.
Il piede cavo è una malformazione nella morfologia del piede: per farla semplice, sostanzialmente è il difetto opposto a quello del piede piatto. La pianta risulta molto arcuata, il dorso rialzato, la parte di appoggio a terra più limitata rispetto a quella di un piede “normale” con conseguente sovraccarico della zona laterale, di quella anteriore e del tallone, cosa che ovviamente influisce anche sulla scelta delle scarpe. Spesso il piede cavo porta con sé anche altre malformazioni del piede, come le tipiche dita a martello, cioè dita molto più schiacciate e meno “mobili”.
I problemi: difficoltà a trovare le scarpe giuste, dolori durante la deambulazione e l’attività sportiva, distorsioni
Il piede cavo è una patologia che genera una serie di problematiche in base alla sua gravità che devono essere valutate da uno specialista. Se non trattato correttamente fin dall’infanzia diventa una malformazione che nei casi più difficili può essere curata solamente a livello chirurgico.
I problemi che porta con sé sono numerosi e vanno dalla banale difficoltà a trovare scarpe che non facciano male (in particolare a causa del collo del piede che si presenta molto alto) a dolori frequenti nella zona del calcagno (ma anche fascite plantare, algie muscolari, fino al mal di schiena, tutti ingenerati da posture e distribuzioni dei carichi scorretti), a maggiore frequenza di distorsioni e di fratture dovute alle classiche “storte” che si prendono durante l’attività sportiva.
Rimedi: plantari, fasce contenitive sportive ed esercizio mirato
La prima cosa da fare in presenza di un sospetto piede cavo è: accorgersene. Sembra una sciocchezza ma molti genitori e molti medici di famiglia non “vedono” il problema e non intervengono subito, cioè durante la fase dello sviluppo (fino ai 6-7 anni), quando sedute di fisioterapia possono essere estremamente utili a correggere il difetto.
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Si può intervenire anche con esercizi mirati (ad es. camminare su apposite strutture a inclinazione controllata, effettuare esercizi di spinta che stimolino la parte anteriore del piede per “compensare” la curva).
Come intervenire sulle scarpe
Per un adulto intervenire è già più complesso. Ovviamente rivolgersi ad uno specialista è essenziale. Lui darà la giusta strada da intraprendere. Però è utile anche usare dei semplici accorgimenti, in particolare durante l’attività fisica, che porta facilmente altri problemi come talloniti o distorsioni: usare una “cavigliera” per evitare che il piede con poca presa sul terreno si pieghi con troppa facilità, portare specifici plantari antishock che assorbano l’urto col terreno ed evitino anche problemi alle articolazioni e alle ginocchia.
Uno podologo ci dirà se è necessario/utile anche un plantare correttivo da mettere nelle scarpe che utilizziamo tutti i giorni per camminare. Il plantare personalizzato redistribuisce il carico del corpo in appoggio permettendo di sollecitare meno le ossa del piede e le articolazioni che altrimenti ci danno dolore.