Come si scelgono le scarpe da rugby? Si tratta di un gioco dove le scarpe sono fondamentali. I nostri consigli per l’acquisto.
Le scarpe da rugby sono come l’archetto per il violinista: uno strumento di gioco la cui scelta è importante per la prestazione stessa. Se paradenti, abbigliamento tecnico, protezioni sono utili per la sicurezza fisica, la cernita delle scarpe ottimali permette di mantenere salvaguardata la salute del piede e di poter avere ottima sensibilità in campo.
Prima di tutto comode
Sembra un’ovvietà ma non lo è: nella scelta della scarpa da rugby si deve guardare alla sua “morbidezza”. Molte scarpe meno costose sono rigide già al tatto, si piegano con difficoltà sia lateralmente che secondo la lunghezza.
L’ideale è una scarpa che dia la giusta aderenza ma contemporaneamente che sappia adattarsi a tutti i movimenti complessi di un “piede rugbysta” (spinta, corsa laterale, salto ecc.).
Quando si prova la scarpa da rugby si deve ovviamente tenere conto di stare “leggermente larghi”: si portano calzettoni, per chi ha problemi alle caviglie magari c’è anche una fascia elastica che contiene il malleolo e l’articolazione. Un mezzo numero in più rispetto a quello delle scarpe “da passeggio”, di solito, è consigliato.
Ma la prova vera va fatta nel negozio (e in questo caso non abbiamo paura ad andarci con i calzettoni che useremo in partita o allenamento).
Occhio a cuciture e suola
Da giocatori, questi sono alcuni dei problemi comuni riscontrati con alcune scarpe di fascia di prezzo “medio-bassa”: dopo qualche settimana alcuni modelli con cuciture non fatte bene tendono ad aprirsi (la tomaia si stacca, come nei cartoni animati). Se vedete piccole macchie di colla che sborda tra tomaia e suola lasciate perdere: queste scarpe durano 3 allenamenti e poi si rompono.
Vedi anche: Come scegliere le scarpe per andare in palestra
Altro aspetto fondamentale è quello della suola. Sotto le scarpe da rugby ci sono i tacchetti. Questi sono duri, se la suola della scarpa non è sufficientemente “spessa” dopo poco tempo iniziate, fastidiosamente, a percepire sulla pianta del piede proprio il tacchetto e la suola stessa può consumarsi di più nella parte dell’arco trasverso.
Se siete soggetti a talloniti controllate bene anche la morbidezza del plantare, deve essere “comprimibile” al tatto, deve potersi “schiacciare” e non risultare duro.
Si può ad ogni modo intervenire con specifiche solette plantari da “aggiungere” alla scarpa.
Una scarpa per ogni condizione ambientale e ogni ruolo
Se giocate su un terreno di terra dura o nel pieno di un diluvio in mezzo al fango la scarpa dovrà potersi adattare. Punta in alluminio e tacchetti più lunghi per terreni più molli, tacchetti più morbidi e corti, di gomma o plastica, per terreni più duri.
Il numero di tacchetti dipende anche dal ruolo, ma qui si aprono numerose scuole di pensiero. Solitamente gli avanti, chi gioca in mischia, calza scarpe con 8 tacchetti mentre i trequarti scarpe con 6 tacchetti. Niente di specifico comunque, vige la regola del “come ci si trova meglio”.
Le più importanti case produttrici hanno elaborato scarpe specifiche per ogni ruolo (es. Adidas e Canterbury). Ma qui c’è anche molto marketing…