Le scarpe piĆ¹ brutte: tra alta moda, arte e design, a volte capita che la bruttezza prenda il sopravvento. Guardate queste scarpe, se avete il coraggio.
Vedi anche: Scarpe che sono anche opere dāarte
Bruttezza e bellezza, criteri soggettivi? Capita spesso che, guardando le sfilate o le foto delle riviste, ci si domandi quale sia il confine tra l’alta moda, l’arte e semplicemente il cattivo gusto. Da diversi anni la moda ha arditamente reso questo confine sempre piĆ¹ labile, seppur senza mai perdere il fantomatico brand. Esistono perĆ² nel mercato, o meglio, nel mondo in generale, sperimentazioni in fatto di scarpe che vanno veramente al di lĆ del bene e del male. Ovvero, quelle scarpe che nessuno vorrebbe mai vedere, nĆ© in foto nĆ© dal vivo, quelle scarpe cui si preferirebbe camminare scalzi su una montagna di letame piuttosto che indossarle, quelle scarpe che neanche con il piĆ¹ pesante filtro Instagram esistente sembrerebbero belle. Le scarpe BRUTTE. Quelle che, se esistesse il corrispettivo sulle scarpe di āStoria della Bruttezzaā di Umberto Eco, trovereste dipinte o fotografate a pagina 2, e per cui cerchereste una spiegazione filosofica del perchĆ© certi oggetti possano essere concepiti.
Vediamo alcune delle scarpe piĆ¹ brutte del mondo.
Le scarpe da casa che sembrano, realisticamente, due ratti di fogna. Prima di disseminare la casa di trappole quindi, ĆØ meglio accertarsi che i topi siano veri.
Le scarpe che sembrano piĆ¹ uno strumento di tortura che altro. Quindi, quando si visita un museo sulla tortura, non ci si sorprenda se, vicino alla gogna, si vedono anche queste. Anche se, in fatto di comoditĆ , probabilmente sono pari a quelle del famosissimo Christian Louboutin.
Esiste una lunga serie di scarpe ispirate agli animali. Queste possono essere comodamente indossate a Pasqua, vista l’affinitĆ tematica con la festivitĆ in questione. Ottime per sorprendere i commensali mentre si consuma il dolce tipico pasquale, ovvero la colomba.
Le scarpe pelose, nonostante siano tra i trend dell’anno, possono assumere anche aspetti inquietanti e senza dubbio brutti, come queste il cui aspetto assomiglia spaventosamente alla pelle dello scroto. Forse non esattamente da indossare per un primo appuntamento.
Le scarpe a forma di zoccolo di capra che, come testimonia la foto, qualcuna ha veramente indossato. Potremmo battezzarle come LE SCAPRE. Oltre alle sembianze zoomorfe, chi le ha pensate non si ĆØ risparmiato nemmeno per quanto riguarda l’originalitĆ del tacco, associando alla capra una bella pistola. Forse trent’anni di psicanalisi non sarebbero sufficienti a spiegare l’accostamento.
Le scarpe a forma di pinna, per essere sexy anche sott’acqua. In una societĆ dove bellezza, aspetto e sensualitĆ sono la cosa piĆ¹ importante anche mentre si dorme, perchĆ© non mostrare il nostro sex appeal anche ai pesci?
Le scarpe che sembra abbiano al posto del plateau una discarica di oggetti metallici. E’ facile confonderle con qualcosa che deve essere immediatamente gettato nella spazzatura. Forse oltre a sembrare una discarica, potrebbero anche odorare allo stesso modo. Il che inaugurerebbe un nuovo genere, ovvero quello delle scarpe puzzolenti giĆ all’acquisto. Ma questa ĆØ un’altra storia.
Le scarpe con i capelli da principessa della fiabe. Di un bel colorito cenere, e con tanto di fiocchetti rosa, probabilmente non verrebbero apprezzate nemmeno alla festa di Carnevale piĆ¹ originale che si possa fare.
Le scarpe esplicite, utili per dire il proprio pensieri senza filtro. Se quelle pelose erano sconsigliate per un primo appuntamento, queste potrebbero invece essere utili per un ultimo appuntamento, per chiudere in bellezza una brutta storia!