Lo stilista che ha portato per primo plastica e metallo in passerella, ma anche il primo a usare la musica nelle sfilate. Il genio eccentrico e un po’ pazzo di Paco Rabanne.
Enfant terrible della moda anni ’60 e ’70, oggi, più che ottantenne, lo stilista spagnolo Paco Rabanne è noto soprattutto per i suoi cercatissimi profumi, come Million e Invictus. Ma negli anni ’60 il suo nome voleva dire moda, avanguardia, sperimentazione. I vestiti fantascientifici di Barbarella, le sfilate parigini con abiti di plastica, metallo, vetro, carta, alluminio, piume di struzzo e altri materiali mai visti prima sulle passerelle. “L’unica nuova frontiera nella moda è trovare nuovi materiali” sostiene,
Le sue non erano semplici provocazioni: le cotte di maglia, simili a quelle dei cavalieri medievali, però rielaborate in chiave futuristica, oppure le fessure nei vestiti a mostrare il corpo in punti imprevedibili, erano frutto di una ricerca controcorrente e fuori dagli schemi.
Il suo nome era ed è ancora oggi sinonimo di eccentricità . Se c’era qualcuno che osava, quello era Paco Rabanne. Iniziò con i gioielli per poi passare a vestiti e scarpe, diventando velocemente il simbolo della moda sperimentale, influenzando molti stilisti successivi. E’ stato anche il primo a trasformare le sfilate in veri e propri eventi teatrali, utilizzando la musica. Insomma, non è esagerato dire che nella moda c’è un prima e un dopo Paco Rabanne e molti oggi gli sono debitori.
Qualche mese fa, per la presentazione della collezione autunno-inverno 2015-2016 Paco Rabanne, con il direttore creativo Julien Dossena, ha stupito tutti con una spettacolare rivisitazione dei suoi abiti anni Sessanta, dimostrando che la voglia di sperimentare non ha età . una collezione retro-futurista, moderna, contemporanea e per niente nostalgica, ancora capace di stimolare e osare, come gli infradito invernali.
Oggi, a parte la fortuna con i profumi, Paco Rabanne è noto per le sue eccentriche posizioni sul paranormale. Sostiene di aver visto Dio tre volte, di essere stato rapito dagli alieni, di essere stato l’amante di Luigi XV in una vita precedente, e nel 1999 annunciò una profezia disastrosa per la città di Parigi, che naturalmente non si avvererà . Nonostante queste buffe convinzioni, resta uno stilista rispettato per il contributo artistico che ha dato alla storia della moda e del design.