I sintomi per riconoscerla, le cure e i rimedi per curarla, e come non confonderla con altre patologie. Parliamo di artrosi ai piedi, un disturbo diffuso.
Le cartilagini e le ossa del piede si infiammano e si deformano, dolendo e provocando non poco fastidio. Si tratta di artrosi del piede, che può colpire anche aree limitate. Nei casi più compromessi è necessario ricorrere alla chirurgia, ma è possibile ridurre e alleviare il problema tramite specifici esercizi e farmaci. Vediamo come riconoscere l’artrosi ai piedi, cosa fare, come si cura, tra terapie farmacologiche e rimedi della nonna. Inutile dirlo, come per ogni altro caso che riguarda la salute del piede e la salute in generale, è sempre consigliato l’intervento del medico.
Le cause dell’artrosi ai piedi
L’artrosi è una malattia degenerativa la cui origine è ancora sostanzialmente ignota, che colpisce le articolazioni: le cartilagini e le membrane sinoviali, che sostanzialmente rivestono le “teste” delle ossa favorendone il movimento, si assottigliano progressivamente e si distruggono, creando sul lungo periodo dolori, difficoltà nel movimento e deterioramento dell’osso.
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Essendo il piede assai ricco in cartilagini per la sua stessa struttura, è facile che l’artrosi colpisca proprio quest’area del corpo. Alcuni fattori di rischio che possono favorire la comparsa dell’artrosi ai piedi sono obesità, malformazioni ossee congenite, l’uso prolungato di scarpe troppo rigide e tacchi alti, posture scorrette, piede cavo, piede piatto, alluce valgo, traumi dovuti a incidenti, attività sportiva o lavoro fisicamente impegnativo.
Come riconoscere l’artrosi ai piedi
I sintomi più comuni sono dolore e arrossamento dell’area interessata, in particolare durante il movimento. L’articolazione può gonfiarsi e “scricchiolare” letteralmente durante il movimento, risultando progressivamente sempre meno flessibile. Sovente l’articolazione si deforma, anche a causa della possibile formazione di escrescenze sulle ossa, dette osteiti, che limitano ulteriormente il movimento.
Nei casi più seri camminare diviene assai doloroso se non impossibile, e il dolore può manifestarsi anche a riposo, durante il sonno. La diagnosi viene effettuata tramite osservazione diretta, tramite una radiografia e una risonanza magnetica (la prima valuta lo stato delle ossa, la seconda quello delle cartilagini). Attenzione: l’artrosi non coincide, come spesso si tende a pensare, con l’artrite reumatoide anche se ha sintomi simili: il medico specialista potrà darvi tutte le spiegazioni in merito.
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Come curare l’artrosi ai piedi
Per tenere sotto controllo l’infiammazione e farla regredire il medico in genere può consigliare dei Fans, farmaci antinfiammatori come il paracetamolo, sia sotto forma di pomate da applicare localmente, sia da assumere per bocca. Per preservare le cartilagini esistono invece altri tipi di farmaci, detti condroprotettori, e infiltrazioni di cortisone e acido ialuronico. L’uso di supporti, tutori, plantari e imbottiture specifiche da inserire nelle scarpe può essere di aiuto. Altrettanto utili gli esercizi e le manipolazioni consigliate da un fisioterapista. Per ridurre il dolore e l’infiammazione vengono consigliati anche bagni in acque termali e terapie a base di ultrasuoni o laser. Un ulteriore sostegno può venire dall’assunzione di integratori a base di vitamine, minerali, acido ialuronico o contenenti collagene ed elastina.
Artrosi ai piedi, i rimedi naturali
Tutti i rimedi naturali che hanno peculiarità antiflogistiche possono coadiuvare le terapie farmacologiche. Pomate o preparati fitoterapici a base di arnica sembrano fra i più efficaci. Frizionare i piedi con un infuso a base di aglio e radice zenzero contribuisce a migliorare la microcircolazione (che rallenta il deterioramento) e lenire il dolore. Anche la curcuma ha discrete facoltà antinfiammatorie: nell’alimentazione e sotto forma di tisana può essere un ulteriore supporto nella lotta ai dolori dell’artrosi. Altro “rimedio della nonna” consiste nei pediluvi con acqua e sale grosso.
Alimentazione e prevenzione per l’artrosi al piede
L’artrosi è una patologia che peggiora con il passare del tempo e non è ben chiaro se l’alimentazione possa o meno essere un fattore connesso al decadimento articolare. Certamente però una dieta equilibrata che contribuisca a tenere controllato il peso e la massa corporea a livello ottimale fa sì che si presentino le condizioni ideali per una conservazione nel tempo delle cartilagini delle articolazioni.
Un’alimentazione che dia un corretto apporto di calcio e fosforo consente anche di salvaguardare la salute delle ossa e dello scheletro. Alcuni dietisti raccomandano di ridurre pomodori, peperoni, patate, melanzane perché contenenti solanina che ha alto potere infiammatorio. Inoltre anche il sale può avere effetti nocivi in quanto contribuisce alla ritenzione idrica nelle articolazioni, generando possibile gonfiore. Tra i cibi indicati come antinfiammatori, e quindi potenzialmente benefici, si segnalano frequentemente il pesce azzurro, le bacche di Goji, il vino rosso, la curcuma; ruolo antiossidante invece lo possono avere le farine integrali, il cavolo, la verza, i broccoli. Tra gli alimenti sconsigliati in generale anche carne, zucchero e bevande zuccherate.
Quando si fa l’intervento chirurgico e come si fa
Se il trattamento conservativo (antinfiammatori, riposo, infiltrazioni, fisiokinesiterapia) dell’artrosi non è più efficace e siamo in presenza di forme conclamate può rendersi necessario un intervento chirurgico.
In questo caso le operazioni sono sconsigliati su alcune zone del corpo e consigliate invece per specifici tipi di artrosi (es. anca), anche valutando i singoli casi (es. per chi fa lavori manuali pesanti è probabile che sia considerato un trattamento chirurgico). È indispensabile in merito la valutazione dello specialista e ogni intervento ha sue specifiche esecuzioni e tempistiche di recupero a seconda della parte del corpo in cui si agisce.