“Ci sono molte leggende sul rapporto tra scarpe con tacco alto e alluce valgo”. Abbiamo parlato di questo e di molto altro con il dottor Federico Usuelli, chirurgo ortopedico.
Quante volte ci sentiamo dire “è meglio sentire uno specialista”? Niente di più vero, dunque abbiamo deciso di parlare con uno specialista delle più frequenti patologie che riguardano piede e caviglia e di come risolverle. Da come scegliere una scarpa da corsa, alla correlazione tra scelta della scarpa e patologia del piede, fino all’artrosi della caviglia, l’alluce valgo e il Neuroma di Morton. Ma anche di come usare correttamente il Web per trovare informazioni mediche. Abbiamo cercato di chiarire alcuni dubbi molto frequenti grazie al contributo di un esperto, il dottor Usuelli, il dr. Federico Usuelli, responsabile della chirurgia di piede e caviglia, U.O. C.A.S.C.O. Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano
Quali sono le patologie più frequenti che riguardano il piede e la caviglia? E quali le più sottovalutate?
Innanzitutto credo sia utile distinguere il piede e la caviglia come due entità distinte, anche se poi spesso da un punto di vista terapeutico la “visione d’insieme” del complesso piede-caviglia e’ la strategia vincente.
Per capire come funziona il piede, basta immaginarlo come una marionetta. I fili della marionetta sono i tendini che traducono la contrazione del muscolo in movimento. Un filo rotto o un braccio del bilancino spezzato possono togliere armonia alla marionetta in movimento.
Se la marionetta non funziona non è però facile capire quale sia la causa, se sia colpa del filo o dei bracci: è per questo che bisogna sempre rivolgersi ad uno specialista.
Epidemiologicamente, le patologie in assoluto più frequenti sono l’alluce valgo che nella donna rappresenta la prima causa di chirurgia nel piede, e l’alluce rigido che è la prima causa di chirurgia nell’uomo e la seconda nella donna.
Per capire invece la caviglia, è utile l’esempio del puzzle. Le 3 ossa che la compongono, tibia, perone e astragalo, combaciano perfettamente, proprio come le tessere di un puzzle.
Questa precisione ci mette al sicuro: in assenza di traumi, la caviglia non invecchia!
Un trauma, però può infrangere questo equilibrio.
Ecco spiegato anche perché l’artrosi di caviglia, a differenza dell’artrosi di anca e ginocchio, per la maggior parte dei casi, è post-traumatica.
Parliamo di scarpe e patologie del piede: I tacchi alti hanno influenza su patologie come l’alluce valgo?
Ci sono moltissime “leggende” sul rapporto tra scarpe con tacco alto e alluce valgo. Nessuna evidenza scientifica prova però un nesso tra scarpa e insorgere della patologia. Una scarpa stretta e a punta può, tutt’al più, esacerbare il dolore provocato dall’alluce valgo.
L’alluce valgo è una patologia scheletrica: per questo i rimedi naturali possono alleviare i sintomi, ma non allineare la deformità.
La correzione dell’alluce valgo al contrario di altre patologie, raramente non passa attraverso la chirurgia.
Il tutore o lo spaziatore non risolvono il problema, al massimo ne alleviano i sintomi.
I plantari possono essere utili in caso di Neuroma di Morton?
La metatarsalgia si definisce di origine meccanica o di origine neurogena, a seconda della causa primaria.
La metatarsalgia di origine biomeccanica è spesso correlata alle deformità del primo dito come l’alluce valgo o l’alluce rigido.
Quella neurogena – chiamata neuroma di Morton – è dovuta a un ispessimento del tessuto adiposo (grasso) che avvolge il nervo sensitivo interdigitale, più comunemente tra il terzo e il quarto dito.
L’importanza di definire questa differenza – cioè la diagnosi differenziale- serve proprio a impostare l’iter terapeutico corretto.
La terapia conservativa – come l’uso del plantare – ad esempio può essere più utile per controllare i sintomi della metatarsalgia meccanica, meno per la soluzione di un neuroma di Morton.
Le scarpe hanno qualche correlazione con la fascite plantare?
Anche in questo caso torna utile un esempio. La fascia plantare è come un elastico che trasmette le sollecitazioni del tricipite – il polpaccio – all’avampiede, rendendo possibile passo e corsa. L’utilizzo di calzature diverse da quelle abituali può provocarne l’infiammazione.
Un cambio di altezza e densità della suola può tradursi in una sollecitazione davvero importante per il tricipite; questo, a sua volta, sovraccaricato, si contrae e diventa breve, con conseguenze dirette sulla fascia plantare.
È proprio per questo che esistono ancora le “mezze” stagioni. È in primavera, quando si tornano a utilizzare scarpe molto basse, e le passeggiate diventano più frequenti, che il dolore può presentarsi in modo intenso.
In caso di artrosi di caviglia, esiste un tipo di chirurgia alternativa all’impianto di una protesi?
L’artrosi di caviglia ha un forte impatto sulla qualità della vita. Colpisce pazienti giovani, nel pieno della loro vita sociale e lavorativa.
Per questo è doveroso pensare a soluzioni che preservino una funzione così importante, come quella della caviglia.
Le soluzioni passano attraverso la protesi, ma ancora prima attraverso la “joint-preserving-surgery”: una chirurgia che ha l’obiettivo di ricostruire e riallineare la caviglia.
Si tratta, per l’appunto, di un tipo di chirurgia volta a risparmiare l’articolazione, riallineando la deformità e favorendo la rigenerazione cartilaginea.
Sono soluzioni all’avanguardia, a disposizione dei pazienti nei centri di riferimento e da équipe dedicate.
Quali sono le caratteristiche fondamentali che dovrebbero avere delle scarpe da corsa? E quali sono i rischi di una scelta sbagliata?
Per un runner è molto importante distinguere tra supinatore e pronatore, perché sbagliando scarpa è possibile farsi del male.
La scelta della giusta scarpa per l’attività sportiva è la prima forma di prevenzione di tutti gli infortuni.
Quando si ha un dubbio su che scarpa scegliere, meglio approfondire con uno specialista.
Sul Web oggi troviamo milioni di informazioni di tipo medico. Ma che indicazioni dare a un utente per districarsi nella marea di siti, blog, forum che danno consigli medici?
La prima indicazione che consiglio di dare è quella di cercare in siti di medici e non di cercare soluzioni su forum o portali generalisti, che, invece, possono essere consultati per confrontare le diverse esperienze ed avere una sorta di feedback esperienziale, sempre da ponderare con attenzione.
Un altro fattore importante è che anche il medico non ha la possibilità di dare un indicazioni personalizzata se non attraverso una visita specialistica.
È però altrettanto vero che instaurare un rapporto di fiducia con lui, attraverso i media digitali, è il primo passo per costruire le fondamenta del proprio percorso di guarigione.
Potete trovare il dottor Federico Usuelli on line sul suo sito personale federicousuelli.com ma anche sui principali social network.