Guardando l’evoluzione delle scarpe da basket si nota come la tomaia sia sempre stata alta. Stile e tecnologie sono cambiate, ma l’aspetto delle scarpe da basket è sempre più o meno lo stesso da un secolo. Come mai?
Perché le scarpe da basket sono così alte? La spiegazione è semplice: la tomaia deve proteggere il piede e la caviglia dei giocatori, dato che la pallacanestro è uno sport dove sono frequenti torsioni, salti, scatti, tutto a grande velocità, per omoni che spesso superano i 90 kg… La scarpa dunque è fondamentale. Ma non solo la tomaia, che ha il compito importantissimo di tenere fermo il piede durante i movimenti, e dunque la scarpa alta, ma anche la suola, sia interna che esterna. I materiali sono diventati sempre più importanti e le scarpe da basket sempre più costose.
Le prime scarpe da basket furono le Converse All Star: per decenni queste sono state le scarpe dei giocatori di basket americani e non solo. Non se ne vedevano altre. Col tempo arrivarono poi le Adidas Superstar, altra scarpa iconica che è uscita fuori dai campi da gioco ed è diventata una scarpa alla moda, e sopratutto le Nike. Quando arrivarono le Nike non ci fu più spazio per nessuno, come abbiamo già visto altre volte, nonostante la diffusione anche di altri marchi specializzati, come ad esempio Reebok.
Ma c’è poco da fare: la Nike spiana la strada. Dagli anni ’80 in poi le Nike diventano “le” scarpe da basket per eccellenza. L’aspetto è sempre quello, tomaia più o meno alta (non dev’essere per forza alta fino alla caviglia come si pensa, dipende anche dal tipo di ruolo che ricopre il giocatore e dai movimenti che fa), sempre più attenzione all’estetica e infine all’idea che dominerà il futuro – oggi, il presente – delle calzature sportive. Ovvero il brand. Legare la scarpa a un testimonial che non solo indossi le scarpe ma che dia il suo nome e la sua immagine. Il primo e insuperato modello è Michael Jordan, uno dei più grandi, forse il più grande, giocatori di basket di sempre.
Vedi anche: Dove vengono prodotte le scarpe?
Le Nike Air Jordan restano il prototipo insuperato di scarpa da basket. Generazioni di bambini attratti dal canestro hanno chiesto ai genitori di comprargli “le Jordan”. Oggi estetica e funzionalità – rimandiamo ancora all’importanza dei materiali – sono ciò che conta nella scelta di una scarpa da basket. Che se nell’aspetto non è poi cambiata di tanto, all’interno, nelle sue componenti interne, nei materiali, nelle tecnologie che ci sono dietro, è in realtà rivoluzionata. Provate a fare una partita interna con delle vecchie ma sempre belle Converse e poi ne riparliamo.