Non vuoi sembrare appariscente, ma nemmeno sminuire la tua personalità. Che scarpe è meglio indossare a un colloquio di lavoro? Dipende. Una regola fissa c’è: comode. Se i piedi sono comodi, anche la mente lo è. E ricordate che l’occhio degli altri cade spesso proprio lì: sulle scarpe.
Il colloquio di lavoro è uno di quei momenti in cui si vuole fare bella figura e sembrare sicuri di sè, a prescindere dal nostro curriculum e dalle nostre capacità. Quindi che scarpe mettere? Ovviamente dipende da come vi vestite. Purtroppo il colloquio di lavoro è uno di quei casi in cui la prima impressione è quella che conta. In generale meglio indossare qualcosa di sobrio ma non troppo: che lasci comunque spazio alla vostra personalità, e studiare bene gli abbinamenti. A volte può bastare un piccolo dettaglio, un accessorio, un gioiello, una borsa, per fare la differenza. Oppure le scarpe.
La regola importante è che siano comode
C’è chi arriva fino al luogo di incontro con le scarpe da ginnastica e poi si cambia le scarpe in macchina o in un bagno pubblico. Un po’ come Superman che si cambia nelle cabine telefoniche e abbandona i panni del noioso e imbranato Clark Kent per diventare un super-eroe. Questo può servirvi per darvi la carica, forse. Ma il consiglio è di indossare delle scarpe comode, che conoscete bene, che avete già provato varie volte. Perché in questo modo vi sentirete a vostro agio, non ci sarà una fonte di stress fisico che non rifletterà sul vostro comportamento. Non è un’esagerazione: delle scarpe scomode, in un momento di ansia come può essere quello di un colloquio, possono compromettere il vostro comportamento. Se i piedi sono comodi, anche la mente lo è.
Dipende dal vestito, ma anche dal lavoro
Inutile dire che sono da scartare vestiti eccessivi oppure troppo sciatti. Insomma bermuda e felpa con il cappuccio con i sandali – come fece un giovane Mark Zuckerberg – no. E nemmeno hot pants, leggins o altri vestiti più adatti a una corsa o alla palestra. Meglio andare sul classico. Colori non troppo vivaci, senza però esagerare con il total black, non siete nè a un funerale nè a una sfilata di moda. Considerate prima che tipo di lavoro, che tipo di azienda, e in base a questo scegliere il vostro look. Ricordando sempre di esprimere personalità pur restando sobri. Se ad esempio si tratta di un lavoro nel campo creativo o informatico, uno stile nerd – ma con classe – può essere adatto. Ma niente sandali o sneakers, mi raccomando!
Tacchi sì, ma…
Per le donne: tacchi sì o no? La risposta è assolutamente sì. I tacchi, anche a spillo, non sono vistosi in sé, basta saperli portare con stile ed eleganza. Dei tacchi con un non troppo classico, ma anzi un po’ originale, oppure dei tacchi a spillo con dei pantaloni e una camicia, possono trasmettere un’aria sensuale, piacevole e professionale. Insomma una sensazione di sicurezza senza però trasformarsi nell’imitazione di una femme fatale, col rischio di sembrare frivola o al contrario troppo aggressiva.
Vedi anche: Tacchi a spillo in ufficio, da evitare?
Per gli uomini
Anche per i maschietti stesso consiglio: osate pure, sentitevi sicuri di voi stessi, ma occhio a non sembrare troppo eccentrici. Evitate troppi accessori, meglio un look minimal e scarpe comode. Pantaloni con giaccia e camicia – cravatta a vostra scelta – vanno sempre bene. Per le scarpe, studiate bene l’abbinamento, evitate quelle da ginnastica: se è adatto al tipo di lavoro che cercate, lo stile classico è sempre vincente. Se invece si tratta di un lavoro meno “formale” o più creativo, la giacca e la cravatta potrebbe essere di troppo, allora sentitevi liberi di essere più casual ma sempre con stile, come Steve McQueen.
Ricordatevi: l’occhio cade lì
State pensando: ma sì alla fine chi se ne frega, mica mi guarderanno le scarpe! E invece sì. Durante una conversazione spesso l’occhio cade proprio sulle scarpe. Soprattutto se avete le gambe accavallate è probabile che le vostre scarpe si notino. Quindi, uomini e donne, controllate che siano pulite e ben curate, che sotto la suola non ci sia attaccato niente, e cercate di dare un’impressione di pulizia.
Vedi anche: Curiosità, perché si dice “fare le scarpe” a qualcuno?