Un libro celebra lo stilista spagnolo Manolo Blahnik: le sue scarpe hanno fatto la storia, fino a diventare un simbolo, ma lui si definisce “solo un calzolaio”.
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Chissà se è falsa modestia o ci crede davvero quando si definisce “un calzolaio”. Sicuramente Manolo Blahnik è un calzolaio di incredibile talento. Le sue scarpe sono tra le più famose e cercate da tutte le donne del mondo – o almeno da quelle che se le possono permettere. Il suo nome è simbolo di lusso, eleganza, sensualità. Mitizzato e reso un’icona dalla serie “Sex and the City”, dove veniva citato spesso e paragonato al massimo che una donna possa desiderare, Blhanik – con Louboutin, Jimmy Choo e pochi altri – è tra gli stilisti di scarpe (calzolai, direbbe lui) che hanno fatto la storia, rendendo i propri cognomi immortali.
Manuel “Manolo” Blahnik Rodríguez è nato a Santa Cruz, alle Canarie, ed è cresciuto in una piantagione di banane. Successivamente ha studiato e si è laureato in letteratura a Ginevra, per poi spostarsi a Parigi e affinare i suoi studi artistici. Nel 1973 apre a Londra il suo primo negozio di scarpe. Con il tempo la sua fama si diffonde e si consolida, e nei decenni diventa uno stilista-star. Nel 2007 la regina lo nomina baronetto.
Oggi, a 73 anni, lo stilista spagnolo viene celebrato da un libro edito in Italia da Rizzoli, “Manolo Blahnik: gesti fugaci e ossessioni” (un po’ caro: si trova a 120/140 euro), che ripercorre la sua storia attraverso foto delle sue creazioni e conversazioni con Mary Beard, Pedro Almodovar, Michael Roberts, Rafael Moneo e Sofia Coppola (fu lui infatti a disegnare le scarpe di Maria Antonietta, film della Coppola). Nel volume – un must have per chiunque apprezzi il lavoro di Blahnik – contiene più di 250 scarpe, immagini e disegni inediti e le varie ispirazioni del maestro spagnolo, tra arte, cinema e letteratura.
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